Matter matters

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Spesso nelle arti marziali asiatiche si proclama che esse mettono in grado chi è più piccolo di battere chi è più grosso, magari sfruttando la sua forza.

 

Ye Wen 叶问 (in cantonese Yip Man; 1893-1972), il più famoso insegnante e divulgatore cinese dello stile yong chun quan 詠春拳 (in cantonese wing chun kuen) delle arti marziali cinesi. Stazza: cm. 163 per kg. 54 circa

Funakoshi Gichin 船越義珍 (1868-1957), inventore giapponese dello stile shotokan 松濤館 di karate 空手. Stazza: cm. 152 per kg. 54 circa

Angel Cabales (1917-1991), inventore filippino dello stile Cabales serrada eskrima delle arti marziali filippine. Stazza: assai minuta

 

Come la mettiamo con questi?

 

Mike Tyson (1966-), campione americano di pugilato. Stazza: cm. 178 per kg. 95-105

Brock Lesnar (1977-), campione americano di Mixed Martial Arts. Stazza: cm. 191 per kg. 130

Bobby Lashley (1976-), campione americano di Mixed Martial Arts. Stazza: cm. 187 per kg. 111

Jerome Le Banner (1972-), campione francese di kickboxing. Stazza: cm. 190 per kg. 120

 

Marines statunitensi a Okinawa accompagnano un anziano contadino dell’isola durante la Seconda Guerra Mondiale

 

I combattenti a mani nude con una stazza minuta non sarebbe meglio che imparassero almeno metodi per sviluppare la massima forza possibile che il loro fisico permette?

I pugili e alcuni esperti cinesi di arti marziali, per esempio, lo fanno.

 

Manny Pacquiao (1978-), campione filippino di pugilato. Stazza: cm. 169 per kg. 65

Buakaw Por Pramuk (1982-), campione tailandese di muay thai. Stazza: cm. 174 per kg. 70

Li Xiao Long 李小龙 (Bruce Lee, 1940-1973). Stazza: cm. 171 per kg. 59

Tre tipi di forze usati nelle arti marziali cinesi

 

Isaac Newton (1642-1727) , ritratto da Sir Godfrey Kneller (1689)

 

Brodo “indo-cinese”?

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Probabilmente questo bergamasco è un caso più unico che raro: contemporaneamente “monaco Shaolin” e Hare Krishna (come dimostra il codino sulla calotta cranica altrimenti rasata).

Ciò nonostante, ha trovato la strada di un successo nel suo campo che gli permette di campare, grazie all’associazione con iniziative turistiche promosse dal governo cinese.

Il protagonista quando ancora non si vestiva da “monaco Shaolin”, ma era già Hare Krishna

 

Il tempio frou frou

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Il China Daily del 17 ottobre 2011 conteneva un articolo dal titolo “Il Tempio Shaolin confuta voci sull”abate CEO’”, dove c’è scritto: Il tempio dichiara che il ricavo dei biglietti d’entrata ammonta fra i cento milioni di yuan (15,4 milioni di dollari americani) e i duecento milioni di yuan, e il settanta per cento del ricavo appartiene al governo locale”.

Al riguardo, abbiamo tradotto dall’inglese l’articolo Shaolin Temple and its Commercial Face, il cui originale si trova all’indirizzo http://www.chinawhisper.com/shaolin-temple-and-its-commercial-face/:

«Il Tempio Shaolin e la sua faccia commerciale

Per gli amanti del kung fu in tutto il mondo, il tempio Shaolin è un luogo sacro per il kung fu. Ma mentre la fama dello Shaolin kung fu continua a crescere, l’antico tempio stesso è sempre più preso di mira. In seguito all’esposizione di alto profilo di una serie di attività commerciali intraprese dal tempio, la gente comincia a mettere in discussione i pretesti delle azioni dei monaci.

Tradizionalmente, le idee che le persone hanno dei templi buddisti sono edifici dalle tegole grige nascosti sulle montagne. Le porte del tempio sono sempre chiuse, escludendo il rumore e la furia del mondo sterno. Dentro alle alte mura rosse, le vite dei monaci sono fatte di intonazione dei sutra e meditazione, oltre allo svolgimento dei compiti quotidiani.

Due decenni fa la vita era così al tempio Shaolin [ci risulta invece che nel 1991 il monastero era già un luogo turistico e commerciale; non lo era nel 1928, però quell’anno fu distrutto, ndr]. Ma ora ha preso una piega molto diversa. Le immagini sotto mostrano il suo percorso commerciale.

Nel 1989 i monaci Shaolin formarono un gruppo marziale, per la prima volta fecero una dimostrazione di arti marziali nella provincia di Hainan. Da allora, il gruppo marziale monastico ha fatto migliaia di dimostrazioni in patria e all’estero e ha trovato una strada di “economia delle arti marziali”. L’immagine mostra l’aeroporto della capitale Pechino il 18 dicembre 1997, il gruppo di monaci Shaolin era in partenza per la Malesia per uno spettacolo di carità.

3 giugno 2004, il tempio Shaolin aprì il primo Centro di Cultura del Shaolin Wushu. a Vienna, in Austria. Al 2010, il Tempio Shaolin ha fondato dozzine di centri simili negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Germania, Australia, Italia e altri Paesi. Più di trenta monaci del wushu vivono all’estero per insegnare arti marziali Shaolin. L’immagine mostra il 3 giugno 2004, dei monaci stavano facendo una dimostrazione all’aperto a Vienna.

Massa di turisti a Shaolin

Marzo 2004, più di trenta discepoli Shaolin visitarono gli Stati Uniti per la prima volta. Per una settimana si tennero in California attività di scambio culturale. La California fece del 21 marzo di ogni anno il suo Giorno del Tempio Shaolin del Songshan. L’immagine mostra un monaco che dimostra la sua tecnica dell’inguine di ferro all’ex portavoce dell’Assemblea Herb Wesson

Putin con Shi Yong Xin

23 marzo 2006, il Presidente russo Vladimir Putin ha visitato il Tempio Shaolin come sua ultima fermata in Cina. Putin divenne il primo leader straniero in carica. In più, anche il Presidente di Singapore, SR Nathan, e l’ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger visitarono il Tempio Shaolin. L’immagine mostra Putin che guarda monaci Shaolin praticare qigong.

Nel 1998 il Tempio Shaolin istituì la “Shaolin Industrial Development Co., Ltd.”. Il suo business principale è Torta Shaolin, Tè zen Shaolin. Il tempio registrò anche quasi cento marchi di fabbrica domestici. 2007, aprì un ospedale di nome “Farmacia Shaolin”. Poi la “Farmacia Shaolin” appose marchi di fabbrica applicati a spaghetti istantanei, caffè e altre merci con questo logo, ma il Consiglio di Stato per l’analisi e l’aggiudicazione dei marchi di fabbrica pensò che fosse “facile che i clienti intendessero erroneamente una funzione medicinale”, per cui la l’applicazione del marchio di fabbrica fu respinta.

Nel 2006 il Tempio Shaolin intraprese una serie di attività su larga scala. In luglio fu programmato che le bellezze del concorso Miss Tourism International visitassero il Tempio Shaolin. La televisione dell’Henan lanciò un incontro di benedizione per 999 nuove coppie nel Tempio Shaolin. A partire da quest’anno, sembra che il Tempio Shaolin sia diventato una programma culturale della provincia dell’Henan.

Le partecipanti a Miss Tourism Queen International 2009 al Tempio Shaolin il 23 agosto

Il Tempio Shaolin invitava ogni anno celebrità a partecipare alle attività di “Discussione Shaolin sullo zen”. Nel 2006 il prete cattolico canadese Bob Brown diventò il primo cattolico a partecipare a queste attività. L’immagine mostra il 3 settembre 2006, Bob Brown stava pasteggiando nella sua [del tempio, ndr] sala da pranzo vegetariana.

Ai piedi del monte Songshan le scuole di arti marziali col nome di Shaolin sono dovunque. Fino al 2009 la città di Dengfeng aveva oltre sessanta scuole di arti marziali, con più di cinquantamila allievi, a creare un introito diretto di cinque miliardi di yuan alla città di Dengfeng. L’immagine mostra il 6 luglio 2005, la stella delle arti marziali Shi Xiaolong partecipò alla cerimonia di apertura del campo estivo di kung-fu.

Marzo 2006. Il tempio Shaolin e una stazione televisiva satellitare della Cina meridionale organizzarono insieme una gara globale di stelle cinesi del kung fu. Imitando la competizione di canto amatoriale di un reality televisivo estremamente popolare intitolato Ragazza Super, gli sfidanti del kung fu si affidavano ai voti tramite SMS per restare in gara. Ai vincitori della competizione venivano offerti ruoli in un film futuro sul tempio Shaolin finanziato dagli stessi organizzatori dietro allo spettacolo televisivo.

Nel 2007, per promuovere il suo programma turistico “cultura zen”, il tempio produsse uno spettacolo musicale all’aperto intitolato “Cerimonia di musica zen Shaolin”. Il programma entrò in atto ufficialmente nel 2007, fino ad ora lo spettacolo è stato messo in scena mille volte, attraendo oltre un milione di turisti. L’immagine mostra il 23 maggio 2007, dieci monaci accesero la luce [?; anche in italiano che chi dice “aprire la luce” o “chiudere la luce”, invece di “accendere” e “spegnere”, ndr] per questa cerimonia.

22 ottobre 2009, il film “Il nuovo tempio Shaolin” ebbe inizio [?] nel Tempio Shaolin di Dengfeng, nella provincia dell’Henan. I monaci cercarono di fermare i giornalisti.

14 agosto 2006. La municipalità di Dengfeng, dove si trova il Tempio Shaolin, in agosto premiò l’abate con uno spettacolare berlina di lusso per i suoi contributi all’industria turistica locale. Ora l’abate lo guida ovunque, tre quarti delle persone esaminate in Internet pensano sia inappropriato.

Quest’anno più di sei milioni di turisti hanno visitato il sito nell’Henan, per visitare le sue sale di preghiera e vedere i monaci del tempio fare il loro spettacolo di kungfu. Il Tempio Shaolin fa anche uno spettacolo teatrale che ha fatto tappa a Londra e New York.

Il tempio Shaolin oggi è più simile a un business. Raramente ci s’imbatte in un monaco che salmodia sutra buddisti. Dovunque i monaci digitano SMS sui loro telefonini. I compiti quotidiani del tempio, come spazzare il pavimento, sono tutti svolti da lavoratori a ore. Guardie di sicurezza, non monaci, proteggono le entrate al tempio. Nel tempio si può trovare uno speciale ufficio liaison office, un ufficio per gli affari del tempio e un dipartimento delle finanze. È proprio come entrare in un edificio di uffici CBD di Pechino.

Queste mosse contenziose mettono il tempio, e l’abate in particolare, al centro di critiche. Coloro meno scocciati dalla baraonda dubitano che tali mosse turberanno la tranquillità dell’antico tempio. Ma gli estremisti ritengono il tempio Shaolin una “macchina per far soldi” e l’abate un “CEO” del tempio che puzza di soldi.

L’abate, che da tempo viene definito il CEO del tempio, non cerca di rifuggire da queste accuse.

“Dopo tutto la commercializzazione potrebbe non essere una cosa cattiva. Senza soldi non ci sarebbe la circolazione di prodotti. Sarebbe come tornare alla società primitiva”.

Il 6 luglio 2004 il presidente cinese Jiang Ze Min 江泽民 verga una calligrafia durante la sua visita al Tempio Shaolin. Di fianco a lui, l’abate Shi Yong Xin

Lui ha le sue ragioni per diventare commerciale.

Forse al tempio Shaolin serve un po’ di attività commerciale per mantenersi e aumentare la sua influenza culturale. Ma le preoccupazioni del pubblico non sono prive di fondamento. Dopo tutto, Shaolin è un tempio da 1.500 anni [non consecutivi, ndr] e ha delle buone ragioni per voler restare in circolazione per altri 1.500 anni.»

Tante persone, a torto o a ragione, fanno la stessa faccia dell’attore inglese Rowan Atkinson in questa foto, non appena vedono comparire qualcuno vestito da monaco Shaolin

 

 

L’assassino Shaolin

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Juan Carlos Aguilar Gómez, oggi quarantottenne, aveva un palestra di arti marziali nel centro di Bilbao. Una domenica del giugno 2013 la polizia vi fece irruzione allertata dalle grida di Mauren Ada Ortuya, prostituta nigeriana di ventinove anni. La trovò in coma per le torture: legata, sanguinante e pesta, tanto da morire qualche giorno dopo. Di fianco a lei, l’omicida, che non oppose resistenza all’arresto.

Gli agenti scoprirono nel locale altri resti umani: la testa di una donna bianca dai capelli neri e borse piene di ossa varie, resti di piedi e mani.

Lo stesso Aguilar confessò che il 25 maggio 2013 uccise Jenny Sofía Rebollo Tuirán, una colombiana di quarant’anni che aveva attratto con una proposta di lavoro come massaggiatrice nella sua palestra.

Jenny Sofía Rebollo

Famoso negli ambienti spagnoli delle arti marziali e un po’ anche di altri Paesi europei per le sue apparizioni nei media, Aguilar si dichiarava “monaco Shaolin”, come tale s’abbigliava, ed effettivamente era stato a studiare nel famoso tempio cinese.

Aguilar coi monaci a Shaolin nel 1994

Gli piaceva perfino farsi chiamare col nome cinese Huang invece dello spagnolo Juan, e si dichiarava abate del Monasterio Budista Océano de la Tranquilidad da lui fondato.

Secondo i giornali spagnoli, Aguilar aveva formato una specie di setta, i cui adepti credevano nei suoi poteri mistici da lui dichiarati.

Il sussidiario interpellò, bontà sua, lo psichiatra mediatico Alessandro Meluzzi, il quale «ci ha spiegato in che modo la scelta di Aguilar di seguire in modo totalizzante e onnipervasivo alcune discipline orientali pseudoreligiose abbia contribuito a trasferire una patologia già presente nella sua psiche nell’ambito sacrale, spingendolo a compiere una serie di omicidi rituali con funzione espiatoria.

L’assassino era un fervente sostenitore di filosofie pseudoreligiose orientali che seguiva in modo quasi maniacale. Questo suo attaccamento al “sacro” è sintomo di qualche problema?
Spesso le forme di pseudoreligiosità, le superstizioni e l’attaccamento delle persone nei confronti di pratiche magiche sono la modalità con quale si combatte una sorta di atavica paura. Chiudersi nel recinto del sacro serve agli adepti a preteggersi da una divinità feroce che devono in qualche modo imbonirsi per non essere da essa puniti: è così che si mettono in atto una serie di rituali propiziatori e scaramantici.

Quindi l’eccesso di “religiosità superstiziosa” di Aguilar lo ha distrutto?
Esatto: nel suo caso lo spazio dedicato al sacro è sconfinato nel patologico con una sublimazione della sua nevrosi. Una sacralità morbosa la sua, non incanalabile in un religione particolare: l’assassino non era prettamente buddista, perché lo shaolin – disciplina marziale di origine cinese – è ben lontano dal buddismo, che pratica la non violenza e la liberazione dell’io che certamente non è perseguita tramite l’omicidio.

E il fatto che abbia deciso di uccidere la prostituta proprio nella sua palestra-tempio, con una sorta di rituale di cosa è indice?

Credo che l’uomo soffrisse di una nevrosi di base di tipo ginecofobico che nel coso del tempo è strabordata nell’ambito del sacro, portandolo a compiere un rito catartito usando come vittima sacrificale proprio una femmina, da lui stesso portata all’interno del “tempio”, del “recinto sacrale”.

Soffriva quindi di una qualche patologia che gli faceva “odiare le donne”?
Sì, e che lo ha spinto a uccidere in modo rituale e seriale – sembrerebbe – alcune prostitute per poter arginare i fantasmi che aveva dentro, come fece a suo tempo il celebre Jack Lo Squartatore. Non posso dire con certezza che problemi abbia il maestro di arti marziali per essere spinto ad agire così, forse subì dei traumi infantili o ebbe un rapporto anomalo con la madre che gli ha impedito un adeguato sviluppo della sfera erotica e sessuale.

(Maddalena Boschetto)» (tratto dal sito http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2013/6/5/SHAOLIN-KILLER-Lo-psichiatra-ecco-cosa-c-e-dietro-al-maestro-che-uccide-le-prostitute/400283/).

Dopo l’arresto, tutti a dire che Juan Carlos Aguilar era un falso maestro. Ma prima?

 

In questo video di Telemadrid del 1994 compaiono dei figuranti cinesi collegati al Monastero Shaolin, dopodiché viene intervistato Juan Carlos Aguilar e si dicono le solite stupidaggini esoteriche o pseudo-psico-fisiche per spiegare quelli che invece sono solo esercizi circensi o trucchi da prestidigitazione.

 

Video sempre di Telemadrid, ma del 2013, che riprende il filmato precedente e mostra Aguilar al Monastero Shaolin

 

Fascisti marziali misti?

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http://www.dmax.it/video/programmi/le-regole-del-gioco/le-regole-del-gioco-i-nuovi-gladiatori/

(“Le regole del gioco”, documentario sulle MMA condotto da Nicolai Lilin)

Gira voce che nell’ambiente delle “arti marziali miste” (Mixed Martial Arts) ci siano molti elementi di estrema destra. Di seguito, foto di alcune persone che per biografia o atteggiamenti o dichiarazioni o tatuaggi o abbigliamento sono stati a volte etichettati come tali, a torto o a ragione.

In Italia, l’apologia di fascismo è un reato (http://it.wikipedia.org/wiki/Apologia_del_fascismo). Data cotanta legge, è stato chiesto a uno di questi praticanti di arti marziali se il fatto che ha un simbolo nazista tatuato su un braccio e loda il nazismo, non gli ha mai causato problemi con la polizia. Ha risposto che tutti i poliziotti sono d’accordo con lui. Siccome conosciamo almeno un poliziotto che non è d’accordo, ne consegue che tale affermazione non è vera.

È proprio il caso di dire che per la polizia e per le “arti marziali miste” non bisogna fare di tutta un’erba un fascio.

Claudio Alberton, italiano

 

 

 

 

 

 

Alex Celotto, italiano

Matteo Minonzio (a destra), italiano

 

Davide Morini, italiano (http://www.youtube.com/watch?v=t6QnDPYvWyU, minuto 5.44)

 

 

 

Alessio Sakara, italiano (per il gladio e il motto dannunziano “Memento auder semper” tatuati sulla schiena)

Niko Puhakka, finlandese (tatuaggi “skin head” e “Blood Honour“)

Niko Puhakka (tatuaggio croce celtica)

Aleksander Emelianenko (tatuaggio “Gott mitt uns”)

 

Viacheslav Datsik, russo

 

 

 

 

 

Mac Danzig, statunitense (a destra, con una maglietta di Hoelzer Reich)

Sean McCorkle, statunitense

Dave Cryer, statunitense

Cory Peterson

Cory Peterson, statunitense

Doug Marshall, statunitense (“croce di ferro” tatuata sul petto)

 

Shun Yagi, giapponese

 

Resuscitar pupazzi?

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Dagli anni ’90 del ‘900, il governo cinese s’è reso sempre più conto che gli ideali e la morale laica del comunismo, da soli non riescono più a tener bene in riga i compaesani.

C’è inoltre il guadagno economico dell’affluenza turistica, soprattutto interna, verso gli ex luoghi sacri.

Da cui il revival di culti locali, prima in ordine cronologico il buddismo, poi il taoismo.

Gli enti deputati a questa nuova diffusione sono scelti e strettamente controllati dal governo.

Tra i luoghi più centrali per la ripresa della pseudo-spiritualità da turisti ci sono i buddisti Wutaishan 五台山 e Huashan 华山, e il taoista Bai Yun Guan 白云观 di Pechino.

Lucchetti lasciati da turisti sullo Huashan: Moccia in stile cinese

Bancarelle di oggetti buddisti a poco prezzo in un piazzale degli autobus a Wutaishan (vicino al monastero Shuxiang 殊像)

Visitatori al Bai Yun Guan in un giorno di festa

Ma più noti in Occidente, grazie alla loro mitica connessione con le arti marziali, sono Shaolin 少林 per il buddismo e, in seguito, Wudangshan 武当山 per il taoismo.

Biglietti per entrare a Shaolin

 

Turismo cinese in versione Wudang

 

Ora, ci si può chiedere quale tipo di spiritualità (studio, pratica e organizzazioni) consente un governo come quello cinese. In che modo conciliare con la religione un misto di marxismo e capitalismo dell’“economia di mercato socialista”? Da un punto di vista gestionale, sarebbe utile che un severo controllo socio-politico desse libera circolazione a credenze religiose che in gran parte sono libertarie?

 

Omaccioni in mutande

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Una delle numerose critiche mosse alle cosiddette Mixed Martial Arts (“arti marziali miste”) è che le loro gare ricordano intercorsi omosessuali.

Anderson Silva (a sinistra) e Chris Weidman alla misurazione del peso prima di Ultimate Fighting Championship 168

Tito Ortiz sopra a Forrest Griffin durante un torneo di Ultimate Fighting Championship nel 2012 (foto David Becker/Associated Press, tratta dal sito http://clikhear.palmbeachpost.com/2012/all-sports/boxing-i-mma/ufc-148-anderson-silva-stops-chael-sonnen-forrest-griffin-edges-tito-ortiz/)

Può avere contribuito a questa idea, magari frutto d’invidia, il fatto che sino a poco tempo fa i loro atleti gareggiavano indossando mutande striminzite. Perché? Qualcuno spiega che all’inizio i praticanti di questo sport si allenavano in costume da bagno sulle spiagge brasiliane.

Ma allora anche i calciatori negli stadi brasiliani non dovrebbero indossare maglietta, pantaloncini, calzettoni e scarpe, dato che fin da quando il calcio è approdato in Brasile, lo si è giocato in spiaggia.

La nascita delle Mixed Martial Arts deve molto al jiu-jitsu brasiliano; il suo patrono Helio Gracie compare in questa vecchia foto mentre supervisiona l’allenamento dei suoi figli Rickson e Rorion in spiaggia

 

Danza ba ji

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Questi giovani di Taiwan 台灣 hanno inventato un ballo con mosse dell’arte marziale cinese ba ji quan 八极拳 (“pugilato delle otto polarità”).

Niente di nuovo: un sacco di praticanti lo stile che si vede in giro fa lo stesso, solo senza esserne consapevole (e così il praticante che leggesse queste righe starebbe pensando: “No, io no”).

 

 

Panacea cinese?

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A sentire i protagonisti di questo filmato, nel tai ji quan 太极拳 (benché l’insegnante e la sua intervistatrice siano entrambi di origine cinese, è sbagliata la traslitterazione “tai chi” che appare nel video) è tutto bello, tutto bene: siamo tutti più felici, meno stressati, i problemi sembrano scomparsi e via con altre beatitudini del genere.

Questi discorsi sono ricorrenti in simili circoli. Ma qui ci potrebbe essere qualcosa di più allertante. Al minuto 4.28 del video, il signore cinese intervistato afferma: “Con il tai chi [sic] è tutto naturale: non c’è bisogno di prodotti medicinali. Con dei movimenti fisici si riescono a scacciare le malattie”. Di chi fa asserzioni del genere, se ne occupa Striscia la notizia?

Kung fu e follia

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Nel “cattivo” giornalismo si usa prendere una notizia scritta da qualcuno e ripeterla senza verificarne il contenuto.

Sicché Davide Frigatti, che il 17 giugno 2014 ha accoltellato tre persone, viene definito in molti articoli di cronaca “campione di kung fu” (vedi per esempio il sito http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Davide-Frigatti-il-presunto-aggressore-campione-di-Kung-Fu-e-attirato-dai-folli-b6fd0657-d91c-4c2f-8486-976bdb60fa87.html). Cosa significa questo titolo?

Innanzi tutto, nelle arti marziali cinesi tradizionali, quelle che qui vengono definite “kung fu”, non esistono gare.

Comunque, nel sito facebook di Davide compare la foto di una coppa su cui è scritto: “Memorial M° CHANG DSU YAO – TUI FA”.

Effettivamente, risulta che quella scuola di arti marziali cinesi organizzava e organizza gare, a cui tuttavia partecipano solo gli iscritti a essa. Le due parole “TUI FA” probabilmente significano “tecniche di gamba”, cioè di calci. Ora, se quella coppa l’ha vinta effettivamente Frigatti, ha gareggiato primeggiando su quante persone? E di quale abilità? Cioè: quante persone avranno mai partecipato alla gara di calci di un memorial organizzato in provincia di Milano da una delle tante associazioni italiane di arti marziali cinesi? Dieci, venti? Soprattutto, la competizione di tui fa 腿法 vinta non prevedeva un combattimento fra due avversari, bensì movimenti a solo, una specie di danza.

Comunque si pone una questione etica: magari ci saranno anche giocatori di golf o di scacchi che compiono massacri efferati con un coltello, ma probabilmente un folle omicida esperto di arti marziali è più pericoloso.

Potrebbe tuttavia non essere il caso di Frigatti,

se la sua scuola non desse molte possibilità di imparare a combattere veramente, malgrado il nome inflazionato “arti marziali”.

Il coltello usato da Frigatti nella sua violenza parossistica

Una sciabola cinese cinese “a coda di bue” (niu wei dao 牛尾刀) datata al XIX o XIX secolo

“Sono un uomo libero!”, gridava Frigatti dopo la sua mattanza. Che enorme illusione: era prigioniero della sua maniacalità, della sua paranoia, cioè della sua follia. Ora lo è anche delle patrie galere.

Gli occhi di Davide Frigatti